Descrizione del progetto:

In un contesto di “Child friendly Justice”, il diritto all’informazione è fondamentale così come l’adattare le informazioni all’età del minore in un linguaggio a lui comprensibile (Guidelines of the Committee of Ministers of the Council of Europe on Child Friendly Justice, 2010). Le informazioni relative ai diritti dei minori durante tutte le fasi del procedimento peenale vanno pertanto fornite in un linguaggio a loro accessibile. La presente proposta intende sviluppare le direttive 2012/13/ EU e 2010/64 / EU all’interno del sistema penale minorile tenendo in considerazione quanto stabilito nella direttiva 2016/800 del Palamento europeo e del Consiglio sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali

Obiettivo Generale:

  • Contribuire alla corretta implementazione della direttiva 2012/13/EU (sul diritto all’informazione nei procedimenti penali), della direttiva 2010/64/EU (sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali) e della direttiva 2016/800 (sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali).
  • Promuovere la consapevolezza e la conoscenza dei minori rispetto a quelli che sono i loro diritti da e l’accesso alle informazioni rilevanti rispetto il procedimento penale attraverso l’utilizzo di un linguaggio adattato al minore e alla sua personalità in via di sviluppo.
  • Promuovere la consapevolezza e la conoscenza da parte dei genitori/detentori della patria potestà di quelli che sono i diritti dei minori e l’accesso alle informazioni di rilievo riguardanti i procedimenti penali attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice e comprensibile.
  • Promuovere la partecipazione del minore nel procedimento penale che lo vede coinvolto.
  • Promuovere la partecipazione dei genitori/detentori della patria potestà nel procedimento penale che vede coinvolto il minore.
  • Promuovere la conoscenza dei diritti del minore e delle informazioni rilevanti riguardanti il procedimento penale (da parte del minore stesso e dei genitori/detentori della patria potestà) nella loro lingua qualora questi ultimi non parlassero la lingua del paese di destinazione.